Nuovo: Regime Forfettario 2018
Regime forfettario 2018, il nuovo regime dei minimi cambia aspetto e apre a tutti quei contribuenti prima esclusi per limiti di età o ricavi oltre ai 30.00 euro.
La precedente Legge di Stabilità ha infatti introdotto una modifica all’articolo 9 del nuovo regime forfettario agevolato per gli autonomi senza limite di età e di durata, nel senso che si fuoriesce solo se si perde uno dei requisiti di accesso o una delle condizioni che prefigurano la permanenza nel regime agevolato per autonomi cd. forfettario.
Nuovo Regime forfettario 2018:
Nuovo Regime forfettario 2018: per effetto di quanto stabilito dalla Manovra 2016, il regime ha cambiato forma ed è diventato regime agevolato autonomi cd. regime forfettario.
I cambiamenti sono stati tanti a partire da:
- i requisiti regime forfettario;
- le soglie dei compensi e ricavi;
- del calcolo della base imponibile sulla base dei coefficienti di redditività distinti in base all’attività esercitata, sulla quale verrà calcolata l’aliquota sostitutiva del 15% o 5% per le start up.
Innanzitutto iniziamo col dire che chi nel 2018 possiede ancora i requisiti del regime dei minimi, quindi per chi non ha ancora terminato i 5 anni di applicazione o non ha raggiunto i 35 anni di età, possono continuare ad applicare l’imposta sostitutiva al 5% sempre nel rispetto del limite dei ricavi e delle condizioni.
Per chi apre una nuova start up nel 2018, è prevista invece una riduzione di aliquota al 5% per 5 anni, vedi a tale proposito regime forfettario 2018 start up.
Vantaggi per i nuovi minimi 2018:
Quali sono i vantaggi per i nuovi minimi 2018?
Per chi applica il regime forfettario 2018 sono previsti i seguenti vantaggi fiscali:
Esclusione da IVA, IRAP, studi di settore e parametri;
Reddito assoggettato a imposta sostitutiva IRPEF e IRAP pari al 15%,
Calcolo Reddito imponibile forfettario che si effettua applicando sul totale dei ricavi/compensi, i coefficienti di redditività diversi a seconda del codice ATECO, che di fatto riducono la misura della base imponibile sulla quale calcolare il 15%.
Esonero dalla ritenuta d’acconto i ricavi o compensi corrisposti dal sostituto d’imposta;
No ritenute alla fonte
Permanenza nel regime fin tanto che sussistono i requisiti, per cui la durata del regime è senza limiti di tempo.
Regime forfettario nuove soglie ricavi 2018 e limiti reddito ATECO
Nuovi coefficenti di redditività regime forfettario 2018: per effetto della nuova Legge di Stabilità 2016, sono cambite per il nuovo regime dei minimi 2018 le soglie di ricavi e compensi. Tali soglie sono:
- Alimentari, bevande: dai 35.000 ai 45.000, redditivitità 40%;
- Commercio (ingrosso e dettaglio): dai 40 mila a 50 mila, redditività 40%;
- Commercio ambulante (alimenti e bevande): dai 30 mila attuali a 40 mila, redditività 40%;
- Commercio ambulante altri prodotti: dai 20 mila di oggi a 30 mila, redditività 54%;
- Costruzioni, immobiliari: dai 15.000 di oggi a 25.000, redditività 86%;
- Commercio (intermediari): dai 15 mila di oggi a 25 mila, redditività 62%;
- Servizi alloggio e ristorazione: dai 40 mila a 50 mila, redditività 40%;
- Attività dei professionisti: dai 15.000 di oggi a 30.000, redditività 78%;
- Altre attività: dai 20.000 di oggi a 30.000, redditività 67%;
Nel nuovo regime dei minimi cd. forfettario, infatti, il reddito viene quindi calcolato non sulla differenza tra ricavi e costi come avviene adesso per i minimi ma forfettariamente, ossia, applicando un coefficiente di redditività sul reddito complessivo dato dalla somma di ricavi/ compensi + uscite con la sola possibilità di deduzione dei contributi previdenziali versati nell’anno di imposta. Sul reddito così calcolato si applica poi l’aliquota del 15% per IRPEF e addizionali regionali e comunali e IRAP.
Se poi i ricavi e i compensi superano le soglie sopra elencate, il contribuente fuoriesce dal regime agevolato.
Quindi, la sostanziale differenza rispetto a prima è che fino al 2015 chi poteva entrava nel regime dei minimi dai requisiti molto rigidi in merito a limite di età e ricavi a 30.000 euro, nel 2016 invece tutti possono entrare nel regime agevolato autonomi a patto che non vengano superati i limiti dei ricavi, che a seconda dell’attività svolta variano dai 30.000 euro ai 50.000 euro.