Credito di imposta per le aziende green
Agevolazione del 10%, requisiti e come ottenerlo
Rendere l’Italia un paese più “green” ed ecosostenibile è uno degli obiettivi che il Governo M5s – Pd sta cercando di perseguire attivamente da diversi mesi ormai. I provvedimenti inseriti nella Manovra 2020 e gli ultimi emendamenti, senza entrare nel merito di ognuno di questi, d’altronde non fanno altro che dimostrare quanto questa intenzione sia forte tra gli esponenti dell’Esecutivo.
Tra gli incentivi ambientali introdotti dalla Legge di Bilancio 2020 merita sicuramente di essere menzionato il credito di imposta per le aziende green, uno sconto fiscale del 10 per cento riconosciuto a imprese e società che hanno effettuato o intendono effettuare investimenti in macchinari e software che abbiano come obiettivo quello di rendere la loro attività più ecosostenibile.
Credito di imposta per le aziende green: i requisiti – Le azioni e gli interventi per i quali è riconosciuto il credito di imposta pari al 10 per cento dell’investimento effettuato devono presentare determinate caratteristiche. Prima di tutto gli investimenti in macchinari e software devono rientrare tra quelli indicati nel Piano Nazionale Industria 4.0, piano statale che raggruppa tutta una serie di incentivi, interventi e agevolazioni economiche volte a migliorare e rafforzare il tessuto imprenditoriale italiano accompagnandolo verso quella che è stata definita la quarta rivoluzione industriale. In un piano di sviluppo come questo, ovviamente, oggi come oggi non possono non rientrare strategie e interventi a difesa dell’ambiente (da cui dipendono anche gli equilibri economico – finanziari del paese).
Per questo motivo tra
gli investimenti che danno diritto al credito di imposta inserito in
Manovra rientrano quelli del Piano Industria 4.0, ovvero quelli
predisposti al raggiungimento di almeno uno dei seguenti obiettivi:
- incremento della produttività a fronte di un minore utilizzo di materie prime, materiali ed energia, oltre che una minore produzione di rifiuti rispetto a quelli già prodotti;
- riduzione delle emissioni inquinanti generate dai processi industriali in aria, acqua e suolo o un aumento della produttività a fronte di una minore intensità energetica consumata rispetto a quelli che sono i beni attualmente utilizzati e ai limiti già fissati dalla legislazione ambientale vigente;
- riduzione delle emissioni di carbonio derivanti dai processi industriali a parità o a fronte di minore intensità energetica o maggiore produttività rispetto ai beni già utilizzati;
- ideazione di impieghi alternativi dei materiali.
I costi ammessi al credito di imposta, nello specifico, possono riguardare:
- privative industriali finalizzati all’acquisizione di competenze e conoscenze tecniche e/o di brevetti;
- consulenze specialistiche;
- investimenti per il personale dipendente impiegato al progetto ambientale, anche se con un contratto a tempo determinato.
Il credito di imposta per le aziende green verrà introdotto nel 2020 e per gli anni 2021 e 2022. Il credito pari al 10 per cento dell’investimento sostenuto verrà però riconosciuto ai progetti realizzati a partire da gennaio 2017.